giovedì 11 giugno 2009

KILLING S.VALENTINO Di M. Stano

KILLING SAN VALENTINO
Di Massimo Stano


Mi desto tre minuti prima del trillo della sveglia.
Sono i tre minuti piu.. brutti della mia giornata: li passo a fissare il quadrante digitale
della sveglia, con la sua carica latente di suoni mattutini.
I due pallini fra le ore e i minuti palpitano
allo stesso ritmo del mio cuore, ogni secondo un battito. Poi scatta un marchingegno nella scatoletta nera, c’e.. una sospensione di una frazione di secondo in cui tiro l’ultimo respiro da uomo libero, infine il diabolico oggetto suona.
Mi concedo una doccia lunga venti minuti.
Oggi
sara.. una giornata molto lunga. Do un’occhiata al calendario appeso in cucina per essere sicuro di
non aver sbagliato giorno.
Niente da fare, la data
indicata dal mio orologio da polso corrisponde alla casella del calendario contrassegnata con una
grossa X.
Oggi tocca fare gli straordinari...
Mi preparo: tuta mimetica, anfibi, piastrina di riconoscimento e fucile d’assalto.
Mi assicuro una
piccola pistola automatica alla caviglia destra: non si sa mai, in caso d’emergenza. Appena esco vedo il mio vicino di casa Gianni, operaio alla Ferrero, gia.. in strada alle 05:30 perchè
ha il primo turno.
Aspetto che apra lo sportello
della sua utilitaria e gli sparo addosso una raffica di colpi. S’accascia contro l’auto, poi s’adagia lentamente al suolo.
Cammino per un po’, diretto alla stazione degli autobus.
05:40. Incrocio una vecchietta che porta
a spasso il cane. Le sparo un colpo in fronte che la manda a sbattere contro i bidoni della spazzatura.
Faccio a polpette anche il cagnolino, mi pare fosse uno yorkshire.
Raggiungo la stazione dei bus dieci minuti prima dell’apertura, sul piazzale c’e.. uno spazzino che sta terminando il suo lavoro. Lo intrattengo parlando di politica fino alle 06:00, infine gli sparo a bruciapelo tre colpi nella schiena.
Una signorina graziosa apre la serranda all’ingresso della stazione; quando entro mi sorride. Ricambio e mi dirigo verso la piazzola dei bus in partenza.
Alle mie spalle la graziosa signorina agonizza in una pozza di sangue.
Si sentono degli urli pro
venienti dalla biglietteria. Sparo contro il vetro che va in mille frantumi: il bigliettaio cade crivellato
di colpi.
Mi giro di nuovo verso la signorina,
prendo la mira e le faccio saltare la testa.
Dal piazzale
interno dei bus in partenza accorre un autista: lo blocco sulla porta e lo costringo a risalire sul
suo autobus. Incominciamo la corsa.
Mi siedo dietro
l’autista e gli ordino di portarmi al palazzo per uffici dove c’e.. l’agenzia matrimoniale per cui lavoro,
la Love Foreign Affair.
Apro il finestrino e
ammiro il panorama. Durante una sosta ad un semaforo vedo tre operai che armeggiano attorno a
un tombino transennato.
Sparo: due cadono immediatamente,
uno scompare nel tombino, ma credo di averlo colpito. L’autista del bus, terrorizzato, cerca di fuggire, ma non ha ancora fatto in tempo a tirare la maniglia della portiera che gli ho sparato una raffica attraverso il sedile. Mi metto al posto di guida, scaraventando fuori il tizio morto.
06:30. Finalmente raggiungo l’alto palazzo della Foreign. Entro e prendo l’ascensore. Raggiungo l’ultimo piano e apro una porta con la scritta TETTO.
Respiro una bella boccata d’aria fresca e mi guardo intorno: a destra c’e.. il parco cittadino, ma a quest’ora e.. ancora deserto.
A sinistra c’e.. la
stazione ferroviaria. 06:40. Tiro fuori dallo zaino il cannocchiale e lo applico al fucile. Ho la visuale perfetta del BINARIO 1 uno dove ci sono molti studenti e lavoratori pendolari in attesa del treno per
Torino.
Punto su due studenti seduti su una panchina:
stanno dando gli avanzi dei loro panini a dei piccioni che volano via per lo sparo. Il primo studente s’accascia sulla panchina. Il mirino si sposta velocemente sulla sua compagna che ha un’espressione di terrore disegnata sul volto. La provenienza del secondo sparo e.. individuata da
due agenti della polizia ferroviaria, che indicano col dito nella mia direzione. Corrono verso il palazzo. 06:55. La porta del TETTO si spalanca improvvisamente. Sono talmente preso dalla mia azione che non mi accorgo nemmeno dell’arrivo dei due poliziotti. Intorno a me c’e.. una marea di bossoli, in
strada il panico e.. generale e la gente inciampa nei cadaveri.
« Fermo dove sei! Butta quel fucile!!! » Intima uno dei due poliziotti, puntandomi contro la pistola. La sua collega e.. rimasta al riparo dietro la porta del TETTO. Lascio cadere il fucile e lo allontano con un calcio, ma mentre quello si avvicina per ammanettarmi, con una mossa rapida estraggo la pistola che ho nascosto nella caviglia e lo stendo. La poliziotta spara, ma mi manca, mentre io la centro in
piena fronte. 07:00. Puntuale entro in ufficio e saluto il mio capo.
Missione compiuta. Ricevo una pacca sulla
spalla e consegno la mia piastrina alla segretaria. Sul TETTO vediamo la poliziotta che sussulta, si rimette in piedi e raggiunge il suo collega. I due si avviano mano nella mano verso il lato del tetto
che volge sul parco e contemplano il panorama con aria trasognata.
In strada c’e.. una marea di persone che si scambiano cioccolatini e baci.
Sul BINARIO 1 i due studenti sono talmente presi dalle loro effusioni che non si accorgono dell’arrivo del treno per Torino e lo perdono.
L’autista del bus e.. entrato nel tombino con gli altri due operai, per sincerarsi delle condizioni dell’uomo caduto nel pozzetto e nessuno di loro e.. ancora uscito...
Alla stazione dei bus il bigliettaio e lo spazzino s’intralciano a vicenda nel tentativo di aiutare la signorina graziosa a rialzarsi.
« Tutto a posto? Ci sembrate un po’ pallida!
Possiamo offrirvi un caffe..? »
Il barista della stazione ha appena aperto il suo locale, e su ogni tavolo c’e.. un bel vaso di mimose.
« Grazie a tutti e due, molto volentieri! »
Adalgisa, la vecchietta che portava a spasso il cane, e.. alla disperata ricerca del suo yorkshire, ma pare che si sia dileguato con una pechinese di passaggio.
Lo ritrovera.. e potrete incontrare tutta la famiglia ogni mattina alle 05:40 in via D’Azeglio: Adalgisa, il fidanzato Gianni, lo yorkshire, la pechinese e una mezza dozzina di cuccioli... Torniamo nel mio ufficio, dove ho consegnato la piastrina alla segretaria che si avvia a riporla in cassaforte.
Quando passa davanti al capo, casualmente
l’oggetto metallico le cade in terra.
Lui si
catapulta dalla scrivania per raccoglierlo, inciampa e rovina addosso alla segretaria in posizione
ambigua.
Per il momento mi sembrano molto occupati:
la piastrina con la scritta CUPIDO la metteranno
a posto dopo...

Nessun commento: