giovedì 28 maggio 2009

Il mio primo articolo



Ecco quì il mio primo aricolo,scritto per la rivista ''finestra aperta'', la rivista della UILDM(Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare).. buona lettura


Avventure in sedia a ruote

Il turismo accessibile di ‘’Strabordo’’

di Luca Annecchino

 Il viaggio è sempre un occasione per mettersi alla prova, scoprire luoghi nuovi, assaporare atmosfere diverse e - perché no? - anche un modo per riscoprire sé stessi.
Per il viaggiatore poi c’è sempre un piccolo sacrificio: “la rinuncia del quotidiano per lo straordinario”, per usare le parole di Herman Hesse. Non per tutti è un sacrificio da poco, non lo è soprattutto per le persone diversamente abili, per le quali già il quotidiano è tutto altro che semplice, figurarsi intraprendere un viaggio.
Gradini, spazi troppo stretti e la noncuranza di molti albergatori sono solo alcuni dei problemi che le persone disabili devono affrontare da turisti; tutto ciò non fa che rendere difficile, se non improponibile, l’idea di un vacanza lontano da casa.
È proprio pensando alle esigenze dei disabili che, a Fabriano, tre amiche con in comune la passione del viaggio, di cui due in sedia a ruote, hanno dato vita a “Strabordo, straordinari a bordo di un sogno”, un’Associazione che organizza viaggi avventurosi per tutti, disabili e non.

Valeria Poeta, fisioterapista, Paola Benvenuti, logopedista, e Stefania Cipolletta, biologa, non lasciano niente al caso. Prima di tutto testano di persona i viaggi, per verificarne l’effettiva accessibilità e, successivamente, con la collaborazione di una agenzia di San Severino, li propongono come mete, visualizzabili sul sito web assieme a descrizioni dettagliate e date di iscrizione. A quel punto non resta che contattare Strabordo, per rendere il viaggio perfettamente aderente alle proprie necessità, trovando le soluzioni più adatte. Ovviamente può partecipare ai viaggi non solo la persona disabile, ma anche chiunque abbia voglia di conoscere nuove persone e all’occorrenza rendersi utile per risolvere eventuali problemi.
Strabordo per noi è un sogno”’ – spiega Stefania – “un sogno meraviglioso quanto ambizioso: cambiare il modo di guardare alla disabilità. Non attraverso le solite tavole rotonde, ma organizzando viaggi ed eventi che possano unire il mondo della disabilità a quello dei cosiddetti ‘abili’, e fonderli per giungere alla scoperta che non esiste il ‘diverso: siamo tutti ‘Straordinariamente diversi’. La nostra associazione nasce quindi dalla passione per il
viaggio e dalla convinzione che il  confronto con realtà diverse da quelle quotidiane, ma ricche di novità e di piccole difficoltà da superare, sia sempre molto stimolante per tutti.”

E a quanto pare questa formula funziona. Sono stati già organizzati diversi viaggi: Nepal, Namibia e Marocco, tutti con grande partecipazione ed entusiasmo.
Ovviamente Strabordo non si ferma e già sono in cantieri nuovi progetti.
Stiamo preparando una avventurosa traversata della Patagonia con moto,  quad e fuoristrada per fine anno. Siamo molto assorbite dall’organizzazione di questo viaggio, ma il piacere di viaggiare è
tale per cui non è da escludere anche qualche altra meta a sorpresa per i nostri amici ‘strabordisti’, che invitiamo perciò, a non perdere di vista il nostro sito
.”

sabato 2 maggio 2009

Marien,escort per disabili

La prostituta di Barcellona offre prestazioni a portatori di handicap  In Spagna è polemica. E il sito dell'assistente erotica viene oscurato

Marien, escort dei disabili "Col sesso faccio del bene"

Dopo undici anni di attività occulta, la squillo è uscita allo scoperto di MARIA NOVELLA DE LUCA
"Grazie Marien, da te ho avuto la prima carezza della mia vita". Firmato Juan, affetto da Sla, sclerosi laterale amiotrofica. Grazie, per un momento d'amore, anche se a pagamento, duecento euro a prestazione. Marien ha 48 anni, ha un bel fisico snello, capelli castani e lo sguardo sereno. Di professione fa la escort, prostituta se volete, esercita a Barcellona, nella zona delle Ramblas, all'università studiava Scienze politiche, è sposata, separata, ha un figlio.

Marien ha una "specializzazione" però, e da quando questa sua specializzazione è diventata pubblica, grazie a una lunga e dettagliata intervista a El Mundo, il suo blog e il suo sito sono stati oscurati per le troppe richieste, ma soprattutto il tema difficile e delicato della sessualità nelle persone disabili è finalmente uscito dall'ombra. Perché Marien da oltre dieci anni offre sesso a pagamento ai portatori di handicap, per un weekend con lei ci vogliono oltre duemila euro, e quando parla dei suoi clienti ne rivela un lato inedito: "Ho scoperto che queste persone non sono così fragili come si può credere. Hanno bisogno di aiuto in alcuni momenti, ma hanno una capacità non comune di superare le avversità". E se oggi definisce il suo lavoro un "servizio sociale", se in molti casi sono proprio le famiglie delle persone disabili a contattarla, Marien non nasconde che all'inizio il suo fu un calcolo, la scelta, dice, "di lavorare in un settore che le altre disprezzavano".

"Mi sono sposata a 17 anni, è andata male, avevo un figlio e un padre a carico... Ho cambiato nome e ho cominciato a lavorare nei night club di Barcellona. Vedevo le mie colleghe disprezzare gli uomini sulla sedia a rotelle, gli zoppi o quelli che indossavano occhiali dalle lenti spesse. Capii che la strada era quella: iniziai a inserire inserzioni sui giornali catalani presentandomi come escort indipendente. Specificando subito quali fossero i destinatari del messaggio". Da allora un successo (e un business) crescente. "Posso vivere comodamente, ho potuto comprare due appartamenti, far studiare mio figlio". Una storia nell'ombra, fino a poco tempo fa. Una storia che però piano piano la coinvolge. Un blog dove racconta la sua esperienza e le sue sensazioni. "Dare piacere a chi soffre è un servizio sociale. Ho clienti fissi da anni. Siamo diventati amici. Non c'è né pudore né pietà, il sesso è uno scambio,
loro ne hanno bisogno, io glielo do....".

Ma dopo l'intervista al El Mundo tutto cambia: il suo blog preso d'assalto, migliaia e migliaia di e-mail, applausi ma anche insulti. Marien diventa un'icona della rete, il dibattito infiamma le associazioni di persone disabili. Il blog viene oscurato, Marien viene sommersa da proposte di interviste televisive, ma per adesso rifiuta visibilità e compensi. "Quello che volevo è spezzare il tabù sulla sessualità dei portatori di handicap. Un problema rimosso, che nessuno vuole vedere, la negazione di un diritto. Le mie colleghe all'inizio mi dicevano: "Marien, come fai, non ti fa schifo?". Sì, parlavano proprio così... No, mai provata questa sensazione, del resto prima di fare l'escort facevo l'infermiera, il mio obiettivo era quello di soddisfare i bisogni delle persone che accudivo, li cambiavo, pulivo. E poi tra i miei clienti ho incontrato persone incredibili, soltanto apparentemente fragili".

In Svizzera, come in Svezia, il lavoro di Marien viene riconosciuto sotto il termine di "assistente sessuale", e le loro prestazioni pagate dallo Stato. Perché forse non c'è bisogno di scomodare la psicoanalisi per spiegare quanto possa essere terapeutico non reprimere ma esprimere le proprie pulsioni sessuali, proprio in soggetti che per le loro patologie non hanno il controllo delle proprie sensazioni. Ed è infatti interessante la testimonianza di Lorenzo Fumagalli, terapeuta di un ragazzo con disabilità mentale. "Era aggressivo, violento. I suoi educatori e i suoi medici decisero che si poteva provare a fargli vivere un rapporto sessuale. Esperimento riuscito: il ragazzo si è calmato e adesso ha incontri mensili con una prostituta".

Un tema delicato, scabroso. Con pacatezza e senza pudori Marien nell'intervista descrive anche le particolari forme di sesso che si possono esercitare con persone affette da disabilità diverse. "Mi commuovono la gratitudine, l'affetto. È vero, vengo pagata, le mie tariffe sono chiare, anzi il denaro è un modo di comunicare netto, senza fraintendimenti. Eppure loro mi ringraziano, come se provare una sensazione erotica per chi è affetto da una diversità fosse un miracolo, una concessione impossibile".

La storia di Marien fa il giro d'Europa. La ritroviamo in centinaia di blog italiani. Le reazioni sono diverse. Le associazioni chiedono cautela, riservatezza. Ma i blogger scrivono. Marco, 31 anni, tetraplegico è il più deciso: "Siamo esseri umani, abbiamo diritto al sesso, all'amore, al piacere. Dopo aver letto la storia di Marien ho chiesto a mia madre di caricare il camper e di portarmi in Spagna. Lei si è messa a ridere, lo ha raccontato a mio padre, e lui ha risposto: perché no, potrebbe essere un'idea".(28 Aprile 2009)

FONTE: La repubblica